Molte persone, dopo aver saputo di cosa mi occupo, negano, con arroganza e sufficienza, l’importanza di scrivere bene nel mondo del lavoro odierno.
L’importanza di scrivere bene è al centro di alcune riflessioni, che dimostrano quanto sia essenziale scrivere bene nel mondo del lavoro. Ancora oggi.
La capacità di scrivere bene non è un regalo. Certo, è qualcosa di speciale che distingue Tolstoj, Shakespeare, Salman Rushdie e Isabel Allende, un talento nato dall’esperienza e dall’impegno.
Per comunicare con la parola scritta non è necessario un talento particolare; è un’abilità come le alte.
Beh, non esattamente come le altre. Perché le parole con le quali scriviamo sono le stesse parole con le quali pensiamo, imparare a scrivere bene ha delle connessioni che vanno oltre l’aspetto puramente tecnico.
Mentre miglioriamo la nostra capacità di scrivere, miglioriamo la nostra capacità di pensare- per partecipare ad una discussione, per inquadrare le questioni in esame in modi convincenti, per legare fatti in apparenza non collegati in un tutto coerente.
E nonostante le ricorrenti frasi fatte sulla “fine della scrittura” e “la morte della carta stampata”, la realtà è che non abbiamo mai scritto così tanto come nell’era digitale.
Mentre è raro vedere una persona con carta e penna scrivere una lettera ad un amico o alla persona amata, vediamo la creazione di e-mail ad un ritmo sorprendente.
Mandiamo messaggi di testo, tweet, messaggi istantanei, commenti su Facebook e sui Blog, spariamo le parole le une sulle altre in un flusso quasi costante di comunicazione.
Postiamo commenti su fotografie di amici, di gatti, e tag…beh, su tutto.
Al lavoro scriviamo lettere, proposte, presentazioni con PowerPoint, documenti aziendali, promemoria, discorsi, brochure, comunicati stampa e dozzine di documenti più specialistici.
Siamo, a quanto pare, creature scriventi.
Non c’è da meravigliarsi se le aziende più innovative citano ripetutamente le “competenze comunicative” come le caratteristiche più desiderabili dei nuovi dipendenti.
Purtroppo, le scuole fanno un lavoro pessimo nell’insegnare agli studenti come scrivere bene-riescono a malapena a instillare le regole base della grammatica, per non parlare di come scrivere con stile e verve, come scrivere per persuadere il lettore su un qualche tema cruciale, come sintetizzare idee e dati da più fonti, portando queste idee verso un ulteriore passo in avanti.
Non è solo colpa degli insegnanti. Gli insegnanti fanno il meglio che possono con ciò che viene dato loro e troppo spesso ciò che viene dato loro sono risorse inadeguate con cui insegnare in aule piene di studenti immotivati a cui non potrebbe importare di meno della scrittura.
È un contesto negativo, in cui porre come basilare l’importanza dello scrivere bene appare davvero difficile.
Questo rappresenta un grande disservizio. Essere in grado di scrivere bene migliora notevolmente gli studenti e il loro successo nel futuro, indipendentemente dal settore in cui si trovano.
Come ho già detto, le persone che scrivono bene tendono ad affrontare meglio i problemi e a trovare delle soluzioni.
Ancora più importante, le persone che scrivono bene hanno l’opportunità di lasciare un segno nel mondo, perché le loro idee migliori non sono intrappolate nelle loro menti per mancanza di un mezzo di espressione.
Questo è vero sia che tu sia un amministratore delegato o un bidello, un esperto di marketing o un tecnico di laboratorio.
Le abilità che ci rendono scrittori migliori ci rendono divulgatori migliori, persuasori migliori e pensatori migliori. Sono le “competenze” nella scrittura che ci consentono di “vendere” efficacemente le nostre idee, sia che si tratti di presentare delle slide a dei potenziali finanziatori della nostra azienda, di proporre un nuovo progetto alla leadership aziendale, o di trasmettere le nuove policy ai dipendenti.
Scrivere bene diminuisce la probabilità di essere fraintesi, e aumenta la probabilità che le nostre idee siano adottate.
Scrivere bene non è un regalo riservato a pochi ma un insieme di abilità che possono essere apprese da chiunque. Gli aspetti tecnici possono essere appresi in vari modi:
Frequentando dei laboratori di italiano scritto e professionale. Leggendo libri sulla scrittura. Lavorando con un partner o un gruppo, utilizzando i loro feedback.
Ma mentre la grammatica e la sintassi sono una parte importante della scrittura, scrivere bene richiede anche un impegno maggiore per sviluppare uno stile. Lo stile è ciò che fa sì che le persone leggano oltre la prima frase, mantiene ciò che si scrive nelle loro menti, li spinge ad agire.
Lo stile è meno insegnabile rispetto alla grammatica e alla sintassi, i dadi e i bulloni della scrittura. Richiede pazienza, attenzione e soprattutto pratica, ma è possibile per chiunque abbia qualcosa da dire, imparare a dirlo bene.
Per passare dall’essere semplicemente capace ad essere un bravo scrittore, hai bisogno di:
Leggere: leggere è essenziale per una buona scrittura. È così che impariamo la vastità della lingua e i limiti della grammatica- e come spingere quei limiti.
Più leggi, maggiore sarà la tua comprensione del potenziale del linguaggio. Scrivere: la buona scrittura richiede pratica.
Sfortunatamente, a meno che non ci creiamo delle opportunità per scrivere, abbiamo poche occasioni per fare pratica dopo aver lasciato la scuola.
Comincia a scrivere un diario, un blog, una newsletter o qualsiasi altra cosa tu possa utilizzare per scrivere in modo regolare.
Leggere nuovamente quello che scrivi: la maggior parte delle persone non riesce a migliorare la propria scrittura perché non rilegge ciò che scrive; in questo modo non vede le parti imbarazzanti di certe mail, frasi che dicono qualcosa di diverso da quello previsto e non impara mai ad evitare questi errori.
Provare e Riprovare: ricevere delle critiche negative può assestare dei colpi anche al più forte degli ego.
L’unico suggerimento, tuttavia, è la costanza: l’obiettivo è diventare uno scrittore migliore. Presta attenzione alle critiche, impara da queste, ma non interiorizzarle- non c’è vergogna nello scrivere male, solo nel non riuscire a fare meglio la prossima volta.
Il mondo di oggi è un mondo fatto di testo scritto; è la linfa vitale dell’economia dell’informazione. Nell’antica Roma, erano gli oratori a governare, coloro che potevano obbligare all’obbedienza, alla lealtà e alla devozione con le loro parole.
Oggi la parola scritta è dominante, non solo perché è scritta una buona parte delle informazioni che modellano le nostre vite, ma perché le abitudini che ci rendono buoni scrittori sono le stesse abitudini che ci permettono di prosperare nell’economia dell’informazione.
Se ti preoccupi della tua capacità di scrivere bene, impegnati ora a diventare un buon scrittore nel corso del prossimo anno. Se sei già un buon scrittore, impegnati a migliorare.
E se sei uno dei pochi che scrivono bene, avendo compreso da tempo l’importanza di scrivere bene anche nel mondo del lavoro di oggi, raggiungi chi ti circonda e condividi il tuo talento, in modo che altri possano imparare da te.
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